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IPOTESI PER UNA PATERNITÀ DEI MISTERI DELLA VENERABILE ARCICONFRATERNITA DI S. STEFANO


Presentazione del volume

Auditorium del Museo Diocesano di Molfetta

Molfetta, 27 febbraio 2022


INTERVENTO DELL'AUTORE 
DOTT. FRANCESCO STANZIONE


Dopo quanto illustrato dal mio carissimo amico Avv. Tommaso Poli, che ringrazio per la sua cortese disponibilità a presentare quest'ultimo mio lavoro, cosa potrei aggiungere? Ha detto tutto lui, motivo per il quale non ruberò molto tempo al prosieguo della serata, perchè vi voglio non annoiati e attenti nel seguire la rappresentazione che sta per andare in scena: una mia "follia" che ho inserito come appendice a quanto disquisito nelle pagine precedenti circa la individuazione di colui che secoli addietro ha realizzato i nostri Sacri Misteri.
Prima però mi sia consentito ricordare la cara memoria di un vecchio confratello di Santo Stefano (oltre che della Morte) al quale ho dedicato il presente volume: mi riferisco a Giovanni de Candia, persona mite e legatissima alle tradizioni della nostra Settimana Santa che molti, tra i presenti, ricorderanno come un galantuomo di altri tempi.
Inoltre il mio pensiero non può non andare ad un'altra persona a me carissima,
scomparsa da un mese e mezzo e che sicuramente questa sera avrebbe avuto piacere di essere tra noi: don Francesco Gadaleta, punto di riferimento non solo per me, ma per tutti coloro che hanno avuto la possibilità di conoscerlo e l'onore di frequentarlo.
Stasera, tra l'altro, è la prima volta, dopo due anni dall'inizio della pandemia da Covid19, che il Museo Diocesano ospita un evento in questo Auditorium, cosa che mi lusinga e nel contempo mi fa illudere che la presentazione del mio libro possa costituire il primo passo verso il recupero della normalità perduta.
Quella normalità che non può prescindere dal rivivere i riti della Settimana Santa così come li abbiamo conosciuti e sempre vissuti; penso che sia chiarissimo il mio riferimento soprattutto alle processioni, sia nelle modalità che nei tempi di svolgimento. Qualsiasi tentativo di modifica ad esse sancirebbe l'inizio della loro fine per cui, piuttosto che vederle ridimensionate, meglio sarebbe non farle affatto: non sarebbero più le stesse e la nostra città, già martoriata da inutili cambiamenti in tutti i campi, sono sicuro che non voglia rischiare di perdere una tradizione che, insieme alla festa della Madonna dei Martiri, rappresenta la carta di identità del popolo molfettese.
Steve Jobs, che per chi non ne avesse mai sentito parlare è stato uno dei tre fondatori della Apple, diceva che "il tempo è la miglior medicina per tutti i mali"; a mio parere invece, se qualcosa che si ritiene consolidata la si trascura o non la si pratica per molto tempo, rischia di cadere nel dimenticatoio ... come a dire "lontano dagli occhi, lontano dal cuore". Questo è il grosso rischio che si corre ... che la gente, pur legata alle nostre processioni, prenda l'abitudine a non vederle ... fino a dimenticarsene.
C'è forse qualcuno che desidera che questo accada? Io mi auguro di no e, per quello che mi riguarda, dico a costoro: "non praevalebunt".
Fa tristezza pensare che tanti bambini, proprio nell'età in cui ci si affaccia al mondo e si inizia ad affezionarsi alle cose, a tutt'oggi non abbiano mai avuto quell'imprinting che anche io ho avuto quando, già in età pre scolare, sono rimasto estasiato nel vedere peregrinare per le vie di Molfetta i Misteri e le statue del Purgatorio, rimanendone affascinato per sempre.
Sono convintissimo che i nostri concittadini
di questa fascia di età difficilmente si sentiranno legati in futuro, come noi lo siamo, a queste tradizioni.
Ecco perchè ci ho tenuto a non indugiare oltre nella presentazione di questo libro, proprio perchè attraverso lo stare insieme qui stasera
, mi piace pensare che si riaccenda l'entusiasmo di tornare a vivere quelle bellissime sensazioni che ci trasmette il transito di quelle Sacre Immagini davanti ai nostri occhi, in quelle stesse vie che percorriamo, per i più disparati motivi, tutti i giorni dell'anno.
Voglio infine ricordare (permettetemi la parentesi un po' venale) che il prezzo di vendita del volume, eccezionalmente per questa sera, è di 15 euro e che da domani sarà possibile acquistarlo a 20 euro solo presso il Museo Diocesano o rivolgendosi al sottoscritto, personalmente o a mezzo mail o tramite Messenger di Facebook.
Nella speranza che quest'ultima mia pubblicazione possa incontrare lo stesso favore delle altre precedenti, vi auguro un buon ascolto di quanto stanno per proporvi Francesco Tammacco, Pantaleo Annese, Leonardo Mezzina e Gabriella Caputi.
 
                            dott. Francesco Stanzione