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PROCESSIONI FUORI DAL TRIDUO PASQUALE? FOLCLORE E ATTRAZIONE TURISTICA


"MOLFETTA LIVE" del 25 marzo 2020

Articolo del dott. Francesco Stanzione
 
Spett.le Redazione di MolfettaLive,

con riferimento all'articolo del 25 marzo 2020 dal titolo: Vaticano: "I riti della Settimana Santa possono essere trasferiti il 14 e 15 settembre", vogliate consentirmi di fare alcune considerazioni (che avrei preferito fossero state espresse dai diretti e legittimi responsabili delle manifestazioni in questione) per fare chiarezza su alcuni equivoci ai quali questo titolo, in tal modo formulato, può dare luogo.
Premetto che, pur avendo per oltre sei anni, dal primo gennaio 2004 al 17 febbraio 2010, ricoperto la carica di Priore dell'Arciconfraternita della Morte, non mi sento da ciò autorizzato a scrivere questa nota, ma dall'aver letto su facebook le tantissime risposte al vostro articolo, tutte dello stesso tenore e che in massima parte condivido, ad eccezione di quelle che demagogicamente e a torto hanno lanciato i soliti strali contro i preti e la Chiesa in generale
 La "Congregazione per il Culto Divino" di fronte all’emergenza coronavirus, in data 25 marzo 2020, ha dunque emesso un decreto riguardante la celebrazione del Triduo Pasquale; tale decreto, nella parte finale, stabilisce testualmente che "Le espressioni della pietà popolare e le processioni che arricchiscono i giorni della Settimana Santa e del Triduo Pasquale, a giudizio del Vescovo diocesano, potranno essere trasferite in altri giorni convenienti, ad esempio il 14 e 15 settembre", quando cioè la Chiesa celebra la festa dell’Esaltazione della Santa Croce e della Madonna Addolorata.
In realtà di questo decreto si era già a conoscenza diversi giorni prima, e fin da subito intorno ad esso si sono accese discussioni e polemiche.
Secondo il mio modesto parere, già nella formulazione del titolo dell'articolo c'è la risposta a tutto; vale a dire che, per il solo fatto di chiamarsi "riti della Settimana Santa", questi vanno celebrati esclusivamente nei giorni precedenti la Pasqua: punto.
Ne consegue che quanto stabilito dalla "Congregazione per il Culto Divino" non fa certamente riferimento (nel caso di Molfetta) alla possibilità di fare in quei giorni la processione dei Misteri o quella della Pietà, ma lascia uno spiraglio per fare invece, se proprio si vuole, quella della Addolorata nel giorno della sua solennità liturgica che il Papa S. Pio X, nell'anno 1912, stabilì al 15 settembre.
Mi pare ovvio, percorrendo questa ipotesi, che una tale processione non possa rivestire altro che carattere di ringraziamento alla Madonna per la fine di questa vera e propria pestilenza moderna rappresentata dal Coronavirus; per questo sarebbe impensabile una esecuzione di marce funebri al seguito. Per come personalmente concepisco questa possibilità, la Vergine Addolorata potrebbe essere portata sorreggendo la base processionale con le mani anziché portandola a spalla, evitando così inutili ed inopportune esibizioni da parte di chi potrebbe andare in cerca di un surrogato alla mancata Settimana Santa; compiere cioè un percorso per le vie cittadine, con seguito non solo dei confratelli della Morte ma anche dei fedeli che lo volessero, ringraziando Lei, la Madre di tutti i dolori, per averci liberato dalla grande sofferenza di questi giorni ... un vero e proprio pellegrinaggio, insomma.
Altro sarebbe non solo impensabile, ma inopportuno ed anacronistico; processioni commemorative dei momenti in cui la Chiesa celebra la Passione, Morte e Resurrezione di Cristo sono relegate solo ai giorni del Triduo Pasquale e basta, altrimenti da celebrazioni religiose diventano folclore ed attrattiva turistica da Pro Loco.

                                      dott. Francesco Stanzione.


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