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CROCIFISSO SI', CROCIFISSO NO

Articolo del Priore dell' Arciconfraternita della Morte
sul Foglio Mensile della Confraternita di S. Antonio "Si quaeris"
n° 2 del febbraio 2009
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Recentemente è ritornato alla ribalta il problema, che problema non è se non lo si fa diventare tale, di tenere nelle aule scolastiche e nei luoghi pubblici l’ immagine del Gesù Crocifisso.
A rinverdire lo spirito della crociata anti Crocifisso nei luoghi pubblici ci ha pensato recentemente in Spagna un tale giudice Alejandro Valentin, del tribunale di Valladolid, che ha ordinato a una scuola pubblica della città di rimuovere i crocifissi affissi alle pareti, malgrado la posizione contraria del consiglio scolastico, accogliendo così la richiesta del genitore di un alunno e di una associazione locale per la difesa della scuola laica, basandosi sulla costituzione spagnola che garantisce "libertà di religione e di culto", assicurando il carattere "laico e neutrale" dello Stato sulle questioni religiose.
In sostanza, secondo quel giudice, la presenza di simboli religiosi viola i diritti fondamentali di uguaglianza e libertà religiosa riconosciuti dalla costituzione spagnola ed ha motivato la decisione sostenendo che la presenza di simboli come il Crocifisso laddove "ci sono minori in piena fase di formazione della personalità " potrebbe provocare nei ragazzi la sensazione "che lo Stato è più vicino alla religione cattolica rispetto ad altre confessioni".
Tutto ciò è semplicemente allucinante perché sia la Spagna che l’ Italia sono a stragrande maggioranza di religione cattolica e non si può arrivare ad una sentenza del genere non tenendo conto di ciò, solo perché una esigua minoranza lo richiede.
Inoltre si richiede la rimozione di un simbolo che richiama a buoni principi, bontà e pace tra gli uomini, quando i muri delle nostre città sono strapieni di scritte violente che offendono anche il pudore e la sensibilità di chi le guarda. Provvedano piuttosto a cancellare quelle scritte dalle strade, che comunque sono anch’ esse luoghi pubblici, prima di pensare a rimuovere i Crocifissi!!!
Molti paventano, come motivazione di ciò, il rispetto delle religioni altrui, che comunque, ripeto, sono una minoranza.
Non voglio nemmeno addentrarmi nella solita discussione in cui c’ è chi dice che, quando si va in certe nazioni, ci si deve adeguare al rispetto di quelle religioni e qui magari gli stranieri possono fare ciò che vogliono; non è questo il punto.
Io dico invece che certamente se si va dove c’ è un’ altra religione bisogna rispettarla, ma il problema, in Italia soprattutto, è che non sono quelli delle altre religioni a richiedere la rimozione del Crocifisso, ma alcuni italiani stessi che, intolleranti loro verso la religione cattolica, strumentalizzano gli stranieri ai propri scopi.
In Italia non sono gli immigrati a richiedere certe cose, anzi sono convinto che non ci pensano nemmeno, perché essi sono molto più rispettosi verso di noi di quanto non lo siano tanti italiani verso gli altri italiani stessi.
Il vero motivo è che, in un mondo come quello di oggi, che ha come obiettivo solo l’ edonismo finalizzato occultamente ad arricchire solo poche persone che stanno diventando sempre più potenti, l’ unica voce che si erge a difesa della dignità umana è la Chiesa Cattolica, il cui simbolo è proprio il Crocifisso.
Il grande nemico da abbattere è la Chiesa; poco importa se in Spagna (cito nuovamente la motivazione della sentenza) ci sono minori in piena fase di formazione della personalità che potrebbero riportare la sensazione "che lo Stato è più vicino alla religione cattolica rispetto ad altre confessioni".
A certa gente, di chiarissima ispirazione massonica, piace manipolare la pubblica opinione alimentando a proprio vantaggio anche sentimenti xenofobi, non per rispetto delle diversità, ma per distruggere qualsiasi cosa che ostacoli la realizzazione dei propri interessi per lo più economici, che non possono certo essere favoriti dall’ immagine di Colui che, come S. Francesco o S. Antonio, ha scelto di fare della povertà un valore.
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........................................ Francesco Stanzione - Priore Arciconfraternita della Morte