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INTERVENTO IN CATTEDRALE DURANTE LA S. MESSA

1° Cammino Diocesano delle Confraternite di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi
Molfetta, 23 settembre 2007
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Buon giorno a tutti i presenti.
E’ doveroso da parte mia porgere a Voi tutti il saluto della Consulta Diocesana delle Confraternite e in particolare voglio ringraziare:
1) S.Ecc.za Rev.ma Mons. Luigi Martella, Vescovo della Diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi, per il Suo intervento oggi, celebrando la S. Messa, e per tutte le volte che accoglie positivamente le nostre richieste, come movimento confraternale diocesano.
2) I Sindaci dei Comuni della Diocesi, ripetiamo, di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi, per il loro graditissimo intervento a questo vero e proprio avvenimento che vede oggi riunite tutte le 31 Confraternite delle città da loro amministrate.
3) Don Vito Bufi, Parroco della Cattedrale, per la sua consueta e squisita ospitalità. Voglio qui ricordare, per ancora ringraziare don Vito, che la nostra Arciconfraternita della Morte è stata da lui ospitata per due anni in questa Cattedrale, nonostante le difficoltà del momento che sta attraversando a causa dei vari lavori di restauro, previsti e soprattutto imprevisti … vedi il pavimento.
Gli altri ringraziamenti li ho fatti ieri sera in sede di Convegno su “Confraternite e Pietà Popolare” in cui c’è stato il brillante ed istruttivo intervento di Mons. Mimmo Amato, Parroco della Madonna della Pace, presso il cui Auditorium si è svolto.

Mi è gradito a questo punto leggerVi il telegramma che mi ha inviato il mio amico Mons. Giovanni Lanzafame da Siviglia, per la occasione di questo Cammino del quale gli ho parlato sabato e domenica scorsi a Taranto, dove si è svolto un Convegno sulla Pietà Popolare dal tema: “Percorsi di Penitenza”, organizzato dalla Confraternita dell’ Addolorata.
Mons. Giovanni Lanzafame è un sacerdote catanese, molto noto nei nostri ambienti confraternali a cui è molto legato, ed è anche un grande studioso di Mariologia, avendo sino ad ora pubblicato oltre una ventina di libri sulla Madonna.
Egli svolge da otto anni il suo ministero pastorale a Siviglia dove è Vicario della Parrocchia Cattedrale e Padre Spirituale della Confraternita de “Los Gitanos”, una confraternita di 1.150 iscritti che svolge la sua processione nelle prime ore del Venerdì Santo, la cosiddetta Madrugada.
Epilogo del Convegno, nel corso del quale Mons. Lanzafame ha proiettato anche diapositive della Addolorata e della Pietà di Molfetta, insieme a quelle delle Dolorose di Spagna, dell’ America Latina e della Sicilia, è stata la costituzione di una Associazione Internazionale che si propone la tutela della giusta dimensione religiosa nelle tradizioni popolari nel mondo cristiano, evitando che si trasformino in fenomeni di folclore, magari gestite da associazioni non religiose o da Pro Loco o Enti di Promozione del Turismo.
Inutile dire che il sottoscritto è uno dei soci fondatori.
Mons. Lanzafame, che comunque molti di voi avranno conosciuto a Lanciano lo scorso anno, nel corso del 16° Cammino Nazionale, a capo della delegazione Sivigliana invitata per l’ occasione, ha cortesemente aderito al mio invito di inviarci un saluto ed un augurio per la manifestazione odierna da noi promossa.
Ve ne do lettura:

Carissimo Priore Franco,

Con grande piacere invio queste righe a Te personalmente, ai confrati di Molfetta, Confraternita della Morte e a tutti i confrati della stupenda Diocesi di Molfetta.

Conosco la Vostra Diocesi a motivo della eletta figura sacerdotale di Mons. Tonino Bello che ha reso famosa nel mondo la Vostra Diocesi per il suo amore autentico al Vangelo, a Maria Santissima, ai poveri, alla Chiesa che la Vergine Santissima, Regina dei Martiri, Vostra Patrona, Lei che è anche la dolce Signora che dolorosa sta ai piedi della croce e che ci insegna per adorarlo il suo figlio morto come Pietà, la strada privilegiata per arrivare a Cristo, luce e cammino di perfezione della Vostra vita confraternale, salutando il Vostro pastore della Diocesi e assicuro per lui e per la Chiesa di Molfetta preghiere da questa città, Siviglia che, per antonomasia, è chiamata città Mariana.

Auguri di cuore

--------------------------------------------- Mons. Giovanni Lanzafame


Ci tenevo a fare queste premesse, poiché ritengo che i nostri movimenti confraternali locali, debbano assolutamente aprirsi al confronto con tutti gli altri sia a livello regionale che nazionale e addirittura del resto del mondo, in quanto il confronto è conoscenza, dalla quale deriva il progresso, che nel nostro caso non può che essere la piena consapevolezza dell’ essere Cristiani, che vivono nel mondo e per il mondo, conoscendone le problematiche e tendendo a trovarne le soluzioni.
D’ altro canto i nostri secolari sodalizi si sono sempre distinti per operare tra la gente, nel mondo appunto, sopperendo anche alle necessità a cui dovrebbero provvedere le istituzioni civili e costituendo nel passato, nel medio evo, addirittura un vero e proprio baluardo contro le eresie; e a questo proposito vorrei aggiungere una mia considerazione, e poi concludo.
Oggi stiamo vivendo in un mondo nel quale, soprattutto in Italia, si intravedono tutti i segnali di un vero e proprio piano, che oserei definire quasi di matrice massonica, per demolire la credibilità della Chiesa.
Quotidiani sono gli attacchi al Papa, alla Chiesa ed ai suoi Ministri, da parte di giornali, mass media e, mi si perdoni, anche politici.
Pur con tutte le debolezze dovute al fatto che la Chiesa è fatta di uomini, mai dobbiamo dimenticare che Essa è stata fondata da Gesù Cristo e quindi Santa; ebbene io direi che proprio da parte delle nostre Confraternite mai dovrebbe mancare l’ impegno a difendere la Santa Chiesa di Dio, contro questi attacchi premeditati e scientificamente studiati, per eliminare l’ unica ormai istituzione che si preoccupa senza interessi legati al danaro, della promozione dell’ Uomo e della sua dignità.
La nostra arma per combattere gli attacchi alla Chiesa deve essere la testimonianza, ma la testimonianza da sola non basta; deve essere sempre accompagnata dalla credibilità, come giustamente detto da Mons. Ghidelli a Lanciano, durante il convegno preliminare al 16° Cammino Nazionale delle Confraternite.
Se saremo credibili vinceremo tutte le sfide future e le nostre amate Confraternite potranno sopravvivere, chissà, anche fino alle soglie del quarto millennio.
Diversamente saremmo solo organismi da parata, destinati a dissolverci come una medusa spiaggiata e messa a seccare sotto il sole.
Spero di non essere stato lungo, nel caso chiedo scusa.
A questo punto non mi resta che cedere la parola al nostro Sindaco, il Sen. Antonio Azzollini che, (posso dirlo Senatore?) è anch’Egli un nostro Confratello.
Prego, Senatore.

_______________________________-____ Francesco Stanzione
---------------------------(Presidente Consulta Diocesana delle Confraternite)


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