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GRANDE É LA CONFUSIONE SOTTO IL CIELO

  
"L'Altra Molfetta" di settembre 2022

Intervista al dott. Francesco Stanzione


A cura di Sergio Magarelli
 
Dopo due anni di brusca interruzione dovuta al Covid, l'ultima Quaresima è tornata quella di sempre. Anzi, la città ha potuto rivivere le amate tradizioni pasquali con ancora maggiore coinvolgimento e pathos, e i riti si sono svolti in maniera molto partecipata, ordinata e sentita, in primis dai confratelli.
Il Covid però, oltre ad impedire lo svolgimento dei riti tradizionali nel 2020 e nel 2021, ha anche creato altri problemi alle Arciconfraternite e Confraternite locali, la cui vita associativa è stata congelata per le note limitazioni.
Da tempo, per fortuna, si è tornati alla normalità in tutti i settori della vita, ma questa normalità non ha ancora toccato le due Arciconfraternite molfettesi, quella della Morte e quella di S. Stefano e alcune Confraternite, ad esempio la Visitazione, la Purificazione, l'Immacolata.
Infatti, sono state prorogate con Decreto Vescovile le amministrazioni in carica sin dal 2017, che sarebbero dovute cessare già nel 2020. Peraltro, in questi sodalizi non sono state svolte le consuete assemblee (ad esempio la Consulta, in alcune di esse).
Recentemente ha suscitato polemiche sui social la scelta dell'amministrazione dell'Arciconfraternita della Morte di festeggiare la Patrona del sodalizio, Maria Maddalena, in maniera eccessiva e con scelte discutibili, addirittura montando sulla scalinata della chiesa un arco di luminarie da festa patronale con tanto de lettera di ringraziamento del Priore apparsa sempre sui social.
Abbiamo, perciò, voluto approfondire la questione, certi di interpretare lo stato d'animo di molti confratelli e lettori, per comprendere che cosa stia accadendo: se, cioè, si va verso il rinnovo delle amministrazioni oppure verso un'ulteriore proroga che, peraltro, apparirebbe inspiegabile.
Del resto la precedente amministrazione della Morte fu sostituita addirittura a luglio del 2017, insediandosi la nuova amministrazione il settembre successivo e, a distanza di sei anni, è ancora salda in quel posto.
Per questo abbiamo incontrato il Dott. Francesco Stanzione, già Priore dell'Arciconfraternita della Morte, ma soprattutto profondo conoscitore dell'argomento Confraternite e Settimana Santa (ideatore del sito e del blog "La mia Settimana Santa", nonchè autore di numerosi e apprezzati volumi sull'argomento) per capirne di più.

Cosa sta succedendo nelle Confraternite molfettesi secondo lei?
Prima di rispondere voglio fare una doverosa precisazione; mi viene chiesto cosa stia succedendo secondo il mio parere. Non direi però secondo il mio parere ma, secondo quello che è la oggettività dei fatti sotto gli occhi di tutti, vista la situazione venuta a determinarsi.
Per comprendere come si sia giunti a questa situazione di malessere da parte dei confratelli di quasi tutti, anzi direi di tutti i sodalizi, che si chiedono il perché di quanto sta accadendo, bisogna fare alcuni passi indietro, cercando di essere il più possibile esaustivi.
É a tutti noto che da marzo 2020, con l'inizio del lockdown, sono state sospese tutte le attività confraternali e le processioni, tra le quali la convocazione di assemblee, per evitare i contagi nei luoghi chiusi.
A distanza di un anno e mezzo, con il miglioramento della pandemia e l'allentamento delle misure precauzionali da parte dello Stato, il Vescovo Mons. Domenico Cornacchia ha emanato un Decreto Vescovile in data 31 luglio 2021, con il quale concedeva "la facoltà di convocare, a partire dal 13 settembre p.v. e salvo ulteriori disposizioni, l'Assemblea dei Confratelli/Consorelle regolarmente iscritti per l'anno in corso, esclusivamente per la discussione e l'approvazione del regolamento" ed esortava a "farlo quanto prima".
 
Con lo stesso decreto si disponeva "la proroga del mandato di tutti gli organi confraternali scaduti o in scadenza, finché non si riesca a provvedere ad indire un'assemblea di natura elettiva, che non potrà avvenire se non dopo la promulgazione dei nuovi regolamenti dei sodalizi da parte dell'autorità ecclesiastica".
Da quanto citato parrebbe quindi che, per quanto di competenza dell'Autorità Religiosa, non ci siano particolari motivi ostativi alla convocazione di assemblee, atteso che anche il Governo Italiano ha dichiarato cessato lo stato di emergenza per il 31 marzo u.s. ed il 30 aprile ha abolito anche l'uso della mascherina, sia all'aperto che al chiuso.
Alla luce di quanto esposto, nulla però si muove da parte delle Amministrazioni delle Confraternite che, a tutt'oggi, non danno il minimo segnale che induca a pensare che a breve possano essere convocate assemblee, sia elettive, sia riguardanti i bilanci economici, consuntivi e preventivi.
Da ciò l'interrogativo che i confratelli, me compreso, si pongono: perché?
 
Ma voi confratelli avete provato a chiederlo alle varie Amministrazioni di Confraternite?
Premesso che questo è ormai l'argomento principale dei discorsi tra sodali quand'anche casualmente dovessero incontrarsi per strada, c'è da dire che alcune rispondono pur con diverse versioni, altre addirittura si sono chiuse a riccio opponendo un silenzio assoluto, dimenticando che se hanno avuto l'onore di ricoprire certe cariche, è solo ed esclusivamente grazie alla fiducia concessa nei loro confronti da parte di coloro ai quali rifiutano di dare una risposta.
Ovviamente riporto quanto mi riferiscono i tanti amici aderenti alle diverse Confraternite quando li incontro... sempre casualmente per strada.
 
Quali sono allora le versioni a cui ha fatto or ora riferimento?
Sintetizzo al massimo: tutte conducono al fatto che se non vengono approvate le bozze dei Regolamenti Interni elaborate dalle diverse commissioni a seguito dell'entrata in vigore del nuovo Statuto Diocesano delle Confraternite il 1° gennaio 2020 e presentate in Curia già da oltre un anno, non si può indire alcuna assemblea; conseguentemente la prima assemblea che verrà svolta dovrebbe essere per l'approvazione finale di questi Regolamenti da parte dei confratelli.
 
Perché allora la Curia non approva le bozze di questi Regolamenti?
Sempre secondo quanto riferiscono gli amministratori disposti a dare soddisfazione alla richiesta di domande nel merito, alcuni dicono che la Curia ha apportato le sue osservazioni e le ha rimandate al mittente per sottoporle alla approvazione dei confratelli; altri dicono che le bozze sono ancora in Curia. Ci sono poi quelli che con fare poco etico non vogliono dare risposte ed invitano a rivolgere la domanda direttamente alla Curia.
Insomma, grande è la confusione sotto il cielo, volendo citare Confucio.
 
Visto che il nuovo Statuto è a carattere Diocesano, cosa si dice a Terlizzi, Giovinazzo e Ruvo, al riguardo?
A me risulta, anche in questo caso riferito da amici amministratori di Confraternite di quelle città, che non solo i loro Regolamenti sono stati approvati, ma si è anche da diverso tempo proceduto ad indire assemblee per la elezione delle nuove Amministrazioni.
Solo a Molfetta i confratelli, non solo non hanno la possibilità di conoscere l'andamento finanziario degli ormai ultimi tre anni, ma non possono nemmeno rinnovare le loro Amministrazioni alcune delle quali, elette per durare tre anni, hanno terminato il loro mandato già da due anni e sono ormai in carica da cinque.
 
Ma, questa volta secondo il suo parere, quale potrebbe essere la verità in tutta questa faccenda che, francamente, sembra piuttosto fuori da ogni logica?
Ritengo molto improbabile, anzi ne sono sicuro, che ci sia la volontà della Curia nel mantenere in standby la regolare vita democratica delle confraternite locali, altrimenti starebbero nella stessa situazione anche quelle delle altre tre città, e poi che interesse avrebbe?
Penso invece (a pensar male del prossimo si fa peccato ma si indovina, citando questa volta Papa Pio XI) che ci sia qualcuno a cui faccia comodo scaricare le responsabilità sulla Curia, nella speranza di protrarre nel tempo, il più possibile, il proprio mandato; come si dice a Molfetta "è dòlc l'àuv" e quindi avrebbe ancora piacere a rimanere in certi ruoli.
 
Ciò detto, come se ne può uscire da questa "impasse"?
Devo dire proprio la mia?
 
Sì.
Non tocca a me decidere cosa fare, anche perché, con tutta franchezza, nemmeno lo saprei, ma assumendomi tutta la responsabilità di quello che dico, penso che se qualcuno ricadente nel novero di coloro ai quali piace l'uva di cui sopra fosse impossibilitato ad indire assemblee di qualsivoglia natura, dovrebbe avere il buon senso e la dignità di dare le dimissioni e restituire alla sua Confraternita i suoi legittimi e sacrosanti diritti, pur rischiando di farla commissariare.
Sono convinto che questo qualcuno ci sia per davvero e che stia sotto terra brigando a che la situazione rimanga in stallo; tocca a lui sbloccarla facendo passi in avanti.
 
Insomma, pare quindi che in Italia al momento si possa fare tutto; si sono svolte elezioni regionali, comunali, tra un po' quelle politiche; si possono fare di nuovo processioni, feste patronali, assembramenti di ogni genere e specie, ma solo a Molfetta nelle Confraternite non possono farsi delle semplici assemblee, al di là di quelle elettive.
É così; purtroppo anche nei nostri amati sodalizi abbiamo persone che, come nella politica, sono saldamente incollate alla poltrona e condizionano la collettività alle loro voglie di potere... che poi che potere è, quando essere amministratori di una Confraternita è in fondo un servizio?