"LA DOMENICA DEI MISTERI" - Speciale Corpus Domini 2016 Campobasso
Articolo del dott. Francesco Stanzione
Non molti sono a conoscenza, nella città di Campobasso (ma non solo),
di che cosa sia la “Legenda Aurea”,
scritta tra il 1260 ed il 1298 da Jacopo
De’ Fazio da Varagine (o Varazze), frate domenicano e Vescovo di Genova.
La “Legenda Aurea” è una
specie di “santorale” (cioè quella
parte del “messale” in cui,
nell’ordine fissato dal calendario liturgico, sono distribuite le solennità
dedicate alla Madonna e ai Santi lungo l’arco dell’anno), che nel Medio Evo
ebbe una grande diffusione inferiore solo alla Bibbia.
In essa infatti, sono
raccontate oltre centocinquanta vite di
Santi, intercalate da una trentina di capitoli dedicati alle principali
feste cristologiche, mariane e liturgiche,
intrecciando il tempo “liturgico” (ciclo
annuale) con quello “lineare” della
successione dei santi (tempo santorale, in quanto i santi stessi diventano
marcatori del tempo) ed “escatologico” (in cui l’umanità si
dirige verso il Giudizio Universale), mostrando come solamente il cristianesimo ha
saputo strutturare e sacralizzare il tempo della vita umana per condurla alla
salvezza.
Tra le vite di Santi raccontate nella “Legenda Aurea” vi sono quella di Santa Maria Maddalena (XCVI),
Sant’Antonio Abate (XXI), San Leonardo (CLV), San Michele Arcangelo (CXLV) e
San Nicola (III), ben cinque Santi su tredici rappresentati nei Misteri di
Campobasso; anzi, se fossero giunti fino ad oggi gli altri sei Misteri,
distrutti dal terremoto del 26 luglio 1805, ci sarebbero stati anche Santo
Stefano protomartire (VIII) e San Lorenzo martire (CXVII).
Quanti conoscono sia la “Legenda
Aurea” che i Misteri di Campobasso, non è difficile che possano notare
diverse analogie tra loro.
Considerando prima la “Legenda
Aurea” e poi i Misteri, si vede innanzi tutto che entrambi hanno un “autore” ben definito: Jacopo da
Varagine per la prima e Paolo Saverio Di Zinno per i secondi.
Nell’opera di Jacopo da Varagine le vite dei Santi sono intercalate da
capitoli dottrinali liturgici, cristologici
e mariani, tra cui il “De Assumptione
B.M.V.” (CXIX). Similmente, tra i
Misteri, nella sfilata campobassana del giorno del “Corpus Domini” vi è anche l’Assunzione di Maria in cielo ... e non
solo, perché a questa si aggiungono la Immacolata Concezione e il Sacro Cuore
che, pur non presenti nella “Legenda
Aurea” sono comunque rappresentazioni mariane e cristologiche.
Attraverso la lettura della “Legenda
Aurea” si viene a conoscenza dei miracoli che hanno particolarmente
contraddistinto la vita dei diversi Santi; nella iconografia dei Misteri
campobassani compaiono tutti gli elementi che contribuiscono alla caratterizzazione
ed alla conoscenza della vita del Santo rappresentato.
Nella “Legenda Aurea” le
vite dei Santi assumono la valenza di segnatempo; attraverso i Misteri la gente
di Campobasso scandisce, da un “Corpus
Domini” all’altro, lo scorrere del tempo assumendo come fine dell’anno la
vigilia della sfilata per le vie della città e come Capodanno il suo
svolgimento.
Ciò che quindi differenzia, ma solo formalmente, il testo scritto
della “Legenda Aurea” dalla sacra
rappresentazione dei Misteri, è che il primo si legge, mentre la seconda si
vede, sicchè si può benissimo affermare che i Misteri di Campobasso altro non
sono che una “Legenda Aurea”
itinerante.
dott. Francesco Stanzione